BIELLA - «Il tuo episcopato nasce nel segno di Maria. Esso è idealmente tracciato da tre grandi santuari mariani: Fatima, dove il 20 novembre scorso volò improvvisamente al cielo il caro monsignor Germano Zaccheo; Oropa, dove tu fosti per anni rettore; infine, Crea, che per i casalesi è il loro sacro monte». Lo ha detto nell’omelia il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, rivolto a monsignor Alceste Catella, ordinandolo vescovo di Casale Monferrato. Il rito, nella solennità degli apostoli Pietro e Paolo, è stato presieduto nella Cattedrale di Biella dall’arcivescovo di Torino mentre coconsacranti erano l’arcivescovo di Vercelli Enrico Masseroni, e il vescovo di Biella Gabriele Mana. Erano presenti i vescovi del Piemonte con i gli emeriti Massimo Giustetti, Luigi Bettazzi, Fernando Charrier e il vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio nativo di Vercelli. Monsignor Catella è stato chiamato a guidare la diocesi casalese dopo la morte improvvisa di Zaccheo avvenuta nel santuario del Portogallo. «Questo è un momento di gioia e di festa, ma soprattutto di fede e di preghiera – ha detto Poletto all’omelia –. È festa per la diocesi di Casale, qui ben rappresentata da molti sacerdoti e fedeli. È festa anche per la diocesi di Biella perché un membro insigne del suo presbiterio è elevato all’episcopato. È festa anche per noi vescovi della Conferenza episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta perché accogliamo un nuovo confratello ad arricchire la nostra fraterna comunione portando il suo contributo affinché il nostro servizio alle Chiese piemontesi sia sempre più generoso e qualificato». C’erano anche Mario Rino Sivieri, vescovo della diocesi di Proprià, in Brasile, e l’abate di Santa Giustina (Padova), Innocenzo Negrato. Nella Cattedrale di Santo Stefano e anche all’esterno, con l’aiuto di un maxi-schermo, numerosi fedeli hanno seguito la celebrazione. Nemmeno la pioggia, che a tratti si è abbattuta su Biella, ha impedito di vivere in maniera gioiosa questo evento della Chiesa locale. Un momento emozionante è stato quando il vescovo appena ordinato ha benedetto l’assemblea percorrendo la navata centrale e le affollate cappelle laterali. Strette di mano e applausi lo hanno accolto. E lui ha risposto con un sorriso ai fedeli provenienti da Casale e di Biella. Come motto episcopale monsignor Catella ha scelto un versetto tratto dal Salmo 89: «Misericordias Domini cantabo». Nel suo stemma lo scudo diviso in quattro parti raffigura: la rosa, simbolo mariano che vuol ricordare i due santuari mariani di Oropa e di Crea; il libro aperto è l’attività pastorale che annuncia la Parola, che con il pane spezzato celebra l’Eucaristia; infine il galletto richiama Casale Monferrato con le sue vicende storiche e religiose. Durante la celebrazione sono stati numerosi i doni ricevuti: la croce pettorale dai suoi compaesani di Tavigliano, l’anello dal cardinale Poletto, la mitra dal Capitolo della Cattedrale di Biella. Il pastorale usato per l’ordinazione è appartenuto al suo predecessore, monsignor Albino Pella. Dal sindaco di Biella, poi, una scultura raffigurante un orso, simbolo della città; alcune stampe dal vicepresidente della Provincia di Biella e una mitra dall’Istituto di Santa Giustina di Padova. Il cardinale Poletto ha invitato «don Alceste a guardare avanti, al tempo in cui comincerai il tuo ministero nella cara Chiesa di Casale, non solo per dirti che non ti mancherà mai la preghiera, l’amicizia e il sostegno di tutti noi confratelli vescovi, ma soprattutto per garantirti che a Casale ti ritroverai bene e sarai molto amato». Il vescovo Catella, nelle sue parole di saluto, ha voluto ricordare come «il principale personaggio della celebrazione fosse la Trinità». Poi ha ringraziato i vescovi, che «accolgono un nuovo membro in comunione con il Papa», i «presbiteri, i papà, le mamme, i poveri e i piccoli». L’ingresso solenne nella diocesi di Casale Monferrato è stato fissato per domenica 7 settembre.
(Maurizio Carucci, "Avvenire" di martedì 1 luglio 2008)
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