giovedì 3 luglio 2008

La Cattedrale neo gotica biellese non era sufficiente a contenere il gran numero dei fedeli (all’incirca 500 casalesi, giunti con la pioggia che iniziava a scendere, con sei pullman e numerosissime auto), con una ventina di Vescovi e circa 200 sacerdoti e diaconi concelebranti, con l’Amministratore diocesano Mons. Antonio Gennaro ed i Canonici dei Capitoli delle due Cattedrali che in precedenza si erano recati in Vescovado per accompagnare l’eletto in Seminario da cui si snodata la processione dei concelebranti in Duomo. La grande gioia e commozione certo non era disgiunta dal pensiero affettuoso a mons. Germano Zaccheo (più volte ricordato) che oggi avrebbe celebrato (ma l’ha vissuto in Cielo) il suo 50° di ordinazione sacerdotale. Il card. Severino Poletto, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza Episcopale Piemontese ha presieduto la solenne celebrazione non dimenticando il suo essere casalese e facendone riferimento nell’omelia. Con lui come concelebranti principali c’erano mons. Gabriele Mana, vescovo di Biella (di cui Mons. Catella è stato finora vicario generale) e mons. Enrico Masseroni, arcivescovo metropolita di Vercelli. Il cardinale, ricordando i motivi di festa, ha evidenziato tre attenzioni. Richiamandosi innanzitutto alla Parola di Dio, ne ha colto il riferimento agli apostoli e alla preghiera della Chiesa (esaudita con la liberazione di Pietro dal carcere di Gerusalemme) e, riferendosi a Paolo sottolineando il tesoro della fede e come si è capaci di spendersi per la Chiesa nella misura in cui si è innamorati di Cristo. Un riferimento poi al rito di ordinazione a cominciare dal libro aperto dei Vangelo sul capo dell’ordinando poiché il Vangalo ci sta sopra e sia da accogliere, assimilare, per l’azione pastorale da seguire. Come non pensare all’unzione del crisma sul capo, ad evidenziare la totale appartenenza a Cristo, all’anello (dono del card. Poletto) simbolo della fedeltà e segno sponsale dell’unione con la Chiesa che si esprime nella pienezza del sacerdozio o il pastorale, segno della partecipazione all’ufficio pastorale di Cristo…. Al riguardo è stato consegnato simbolicamente il pastorale già appartenuto a mons. Albino Pella (biellese, vescovo di Casale dal 1915 al 1940, che era diventato vescovo proprio cento anni fa, nel 1908, della Diocesi di Calvi e Teano, e dopo sette anni,. nel 1915, trasferito a Casale. Infine uno sguardo al futuro, ha invitato il nuovo Pastore di Casale ad affrontare con ottimismo e fiducia il percorso, certo della collaborazione sincera e cordiale del clero, dei religiosi e dei laici monferrini nel segno di Maria, nel richiamo dei tre santuari di Fatima (dove il 20 novembre scorso mons. Zaccheo è stato chiamato nella casa del Padre), di Oropa (dove dal 2000 è stato rettore) e Crea (il S. Monte per eccellenza dei casalesi). Ottimo il coordinamento liturgico con i due cerimonieri vescovile (don Andrea Tancini per la diocesi Casalese), con il servizio dei seminaristi e la Corale cittadina biellese (comprende alcune delle corali delle parrocchie della città riunite) diretta da Roberto Marchesi con Roberto Santocchi all’organo. Al termine delle celebrazione, mentre Schola ed assemblea cantavamo il Te Deum, il nuovo Vescovo è passato in mezzo all’assemblea impartendo la sua prima benedizione episcopale. Tra i doni offerti al Presule la mitria e la casula (dalla diocesi di Biella e Capitolo di S. Stefano) e la mitria (offerta dall’Abbazia di S. Giustina), il pastorale (dalla diocesi casalese), la croce pettorale espressione affettuosa dei suoi concittadini di Tavigliano biellese (dove il vescovo è nato 66 anni fa), una riproduzione dell’Orso, simbolo di Biella (da parte del Comune), alcune stampe della Città (da parte della Provincia). A conclusione un ricco rinfresco è stato allestito nei locali del Seminario. Ora la diocesi lo attende con gioia per il suo ingresso domenica 7 settembre, alle ore 16.
(Gian Paolo Cassano, "La Vita Casalese" di giovedì 3 luglio 2008)
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