Festa e folla all'ingresso del vescovo

lunedì 8 settembre 2008

Casale - In una bella giornata di sole (smentendo le previsioni meteo contrarie) mons. Alceste Catella domenica ha fatto il suo ingresso in cattedrale, 37° vescovo della Diocesi monferrina, distinguendosi subito per il ”volare alto” nell’omelia e per un sorriso e per una parola a tutti nel successivo ricevimento in Seminario. Del resto era stato gratificato da una grande accoglienza.
Il vescovo è arrivato da Biella (dove era vicario vescovile) in piazza Mazzini scortato da Carabinieri motociclisti alle 15,50, un po’ in anticipo, accolto da uno dei tanti applausi che punteggeranno la sua giornata.

Il primo saluto in piazza Mazzini
Davanti alla folla sul palco -dopo un omaggio floreale dei bimbi della Prima Comunione - il primo a porgere la parola è il sindaco di Casale Paolo Mascarino, un benvenuto a un “cammino che continui quello del compianto predecessore mons. Zaccheo”, il primo cittadino parla poi di “giornata importante nella quale, con il suo ingresso in cattedrale, percepirà l’abbraccio della città, ricca della sua millenaria storia, fatta di gente onesta, operosa e ospitale, abituata al lavoro e al sacrificio, con un forte attaccamento al duomo.... Una storia esemplare in cui non hanno mai figurato odio e intolleranza”. Ricorda anche i periodi difficili dell’alluvione e dell’inquinamento. Il presidente della Provincia Paolo Filippi cita il legame tra i due santuari mariani di Crea ed Oropa, con un richiamo “giovanneo” a ciò che unisce e non ciò che divide. Ricorda poi i predecessori: i vescovi Carlo Cavalla (“il vescovo della mia generazione”) e Germano Zaccheo, a quest’ultimo “il grande merito del restauro della cattedrale culminato con le celebrazioni per il IX centenario del duomo”.
Il prefetto Francesco Castaldo esalta la fede semplice dei monferrini “l’ho appena visto alla inaugurazione dei restauri della parrocchiale di Villamiroglio...” e chiede “una preghiera particolare per chi amministra”.
Il vescovo ringrazia “delle parole grate”, manifesta la volontà di collaborare, pur nella divisione dei ruoli al fine di realizzare il “bene comune che non è la somma dei beni singoli, ma è di tutti, basato sulla solidarietà, sull’impegno per recuperare le virtù cardinali”.

In un duomo gremito di folla
In corteo si raggiunge il Duomo, già gremito di folla.
Accompagnano mons. Catella il vescovo metropolita di Vercelli padre Enrico Masseroni, il vescovo di Biella mons. Gabriele Mana e il vescovo del Togo mons. Benoit Allowonou (alcuni sacerdoti della diocesi monferrina provengono proprio dal Togo). All’ingresso la corale diretta da Anna Maria Figazzolo intona il “Christus vincit”, accompagnato all’organo da Massimo Gabba, sfilano dietro l’Arciconfraternita di S. Evasio i canonici dei capitoli di Casale e Biella, le autorità, i sindaci con i gonfaloni anche quello del paese natale del vescovo, Tavigliano, molte associazioni.
Don Mario Fornaro intona il canto processionale. L’amministratore diocesano mons. Antonio Gennarolegge la bolla di nomina e mons. Catella è automaticamente vescovo di Casale e si siede in cattedra. Viene presentato dal vescovo di Biella all’assemblea.
L’amministratore diocesano mons. Gennaro (ha retto lui la Diocesi dopo la scomparsa improvvisa dimons. Zaccheo avvenuta nel novembre scorso, ndr.) dà il benvenuto a nome dalla comunità al vescovo e gli consegna il pastorale, opera dello scultore Gandola di Milano, realizzazione di in laboratorio orafo di Valenza.
All’Omelia mons. Catella esordisce con queste parole: “Inizio con gioia e trepidazione il mio servizio con voi e per voi...”.
Prendendo spunto dalle letture ha definito i diversi ambiti di intervento della sua pastorale tra cui quelli della comunicazione, dell’educazione della persona, attraverso l’esperienza del dono nell’ambito della cittadinanza e dell’appartenenza, nell’indimenticabile ricordo del vescovo Germano Zaccheo e del patrono sant’Evasio.
Carlo Lepri, priore della arciconfraternita evasiana consegna la riproduzione del medaglione settecentesco simbolo del sodalizio.
Alla comunione il presule scende a portare le ostie prima di tutti agli ammalati accolti nel transetto di sinistra. Ancora un saluto e ringraziamento ai casalesi e ai biellesi che lo hanno accompagnato (circa duecento) e il desiderio di visitare le parrocchie, incontrare al più presto i parroci. Primo appuntamento a fine settembre al convegno pastorale.
Al canto finale “Dalle balze e dalle valli”, inno alla Madonna di Crea, mons. Catella scende con i vescovi, i parroci, i canonici, le autorità nella cripta per una preghiera di suffragio sulla tomba di mons. Zaccheo (il rettore di Crea mons. Mancinelli intona L’Eterno riposo).
Poi tutti in seminario per un altro bagno di folla, un migliaio di mani da stringere, una parola per tutti, molte promesse, cogliamo al volo quella della partecipazione alla Festa di Santa Lucia a Conzano...

(Luigi Angelino e Dionigi Roggero - © "Il Monferrato", lunedì 8 settembre 2008)

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