Il saluto dell'Amministratore Diocesano, mons. Antonio Gennaro

domenica 7 settembre 2008

Eccellenza Reverendissima, caro Vescovo Alceste,
con grande gioia Le porgo il più cordiale e affettuoso benvenuto tra noi, Padre e Pastore di questa Chiesa che è in Casale. Le esprimo questo benvenuto a nome del Capitolo della Cattedrale, di tutto il Presbiterio Diocesano, dei religiosi e religiose, dei gruppi, movimenti e associazioni, di tutto il laicato cattolico della diocesi. Lei è il 37º Vescovo che siede sulla Cattedra di Sant’Evasio, il nostro Santo Patrono che ha fecondato con il suo sangue questa Chiesa nascente. Il cammino della comunità ecclesiale casalese ha tracciato attraverso il tempo una lunga scia umana e cristiana profondamente inserita nel piano della salvezza e ha narrato nel corso dei secoli "le opere meravigliose di Dio" fiorite in questa terra monferrina. Oggi per noi si apre un nuovo capitolo lungo questo secolare cammino di salvezza. L'eredità ecclesiale lasciata a Lei dal compianto Mons. Germano è più che mai viva e promettente, benché il momento storico e socio-culturale che attraversiamo sia complesso, intessuto di luci e di ombre, di grandezze e di miserie, di generosità e di abbandoni, di stanchezze e di speranze. Al Vescovo che, come dice il nome, per noi credenti è colui che "vede lontano", colui che possiede il carisma del discernimento, colui che sa scrutare e decidere ogni cosa alla luce di Dio, noi chiediamo che ci sia Maestro, Guida e Pastore. Ma gli chiediamo soprattutto che sia uomo di Dio, sommo Sacerdote di grande fede e Padre affettuoso capace di amare tutti col cuore di Cristo. Lei Eccellenza, oltre che sulla forza vivificante dello Spirito Santo, può contare su di un Presbiterio buono e fedele che desidera vivere una piena comunione col proprio Vescovo per testimoniare il Cristo risorto. Può contare sulla generosità dei religiosi e di tante sorelle religiose che, nella singolarità del loro specifico carisma, testimoniano quotidianamente la tenerezza di Dio e la chiamata ad un destino eterno in mezzo ai piccoli e agli anziani, tra gli ammalati e gli emarginati, nel mondo della parrocchia e della scuola. Può contare su tante famiglie che stanno portando avanti un cammino impegnato di vita cristiana e sull'entusiasmo di giovani e ragazze che si impegnano a farsi testimoni del Vangelo. La Diocesi, Eccellenza, non ha particolari tesori di questo mondo. Ma possiede la ricchezza di tanta gente che prega con Lei e per Lei, di tanti ammalati che offrono per i fratelli le loro sofferenze, di tanti catechisti e operatori pastorali che si impegnano al servizio delle nostre parrocchie, di tante mamme e papà che si sforzano di crescere i figli alla scuola del vangelo. Possiede la ricchezza della protezione dei nostri santi casalesi, dai Santi Evasio, Natale e Proietto al Servo dei Dio Casimiro Barello e al Beato Filippo Rinaldi, e vive sotto il manto materno della Madonna di Crea. Nei Sacerdoti e nei Diaconi, Eccellenza, Lei potrà trovare dei fratelli strettamente uniti nella partecipazione al sacramento dell'Ordine sacro; in tutti i fedeli della nostra diocesi dei figli a Lei grati e devoti. Il suo motto episcopale: "Misericordias Domini cantabo" è per noi preludio di grazia, annuncio di gioia grande, fonte di incoraggiamento e di speranza. A Lei, Mons. Alceste, che possiede il dono evangelico di un sorriso aperto e di una parola incoraggiante, a nome della intera diocesi consegno il bastone pastorale come segno di filiale devozione e di vincolo di comunione nella fede del Cristo.

don Antonio Gennaro

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