venerdì 9 gennaio 2009
“Ho avuto dai casalesi un’ottima impressione, mi sono sentito subito accolto, fin dal primo giorno dell’arrivo in piazza Mazzini e in Cattedrale...”. Questo il primo bilancio del vescovo mons. Alceste Catella che regge la diocesi di Casale dallo scorso settembre, era stato eletto dopo l’improvvisa morte a Fatima di mons. Germano Zaccheo.
“Fin dal mio arrivo - continua in un cortese colloquio che ci concede giovedì- ho trovato ascolto, confidenza... Un buon rapporto, un dialogo reciproco in tutti gli incontri -ne ho avuti molti- a tutti i livelli, in tutti gli ambienti e in tutti ho trovato persone valide...”.
In effetti l’abbiamo vista presente ad eventi di ogni genere....
“Si, mi sono trovato di fronte a una serie di manifestazioni che mi ha quasi sorpreso, una grande vivezza culturale, di livello, anche se questo non mi fa certo dimenticare le sofferenze della città...”
Economiche e non...
“Stiamo attraversando un difficile momento economico a livello mondiale, ma trovo che tutti sono uniti per superare le difficoltà, anche la Diocesi fa la sua parte avendo la Charitas come braccio operativo”.
E l’altra emergenza: il dramma del mesotelioma che quasi ogni giorno colpisce una famiglia, non necessariamente legata all’Eternit?
“Mi sento anch’io coinvolto e vicino a chi soffre, per questo ho aderito subito alla fiaccolata e alla Santa Messa in cui il mio pensiero si è concentrato su questo dramma dal quale ci risolleveremo assieme con la vicinanza, la ricerca, la giustizia che fa il suo corso. In più, chi lavorava all’Eternit si è sentito anche come tradito da una realtà in cui riponeva fiducia e speranze per la sicurezza economica e sociale... Occorre, ripeto, unirsi tutti, senza alibi, con nel nostro caso affetto e preghiere...”.
(Luigi Angelino - © Il Monferrato)
“Fin dal mio arrivo - continua in un cortese colloquio che ci concede giovedì- ho trovato ascolto, confidenza... Un buon rapporto, un dialogo reciproco in tutti gli incontri -ne ho avuti molti- a tutti i livelli, in tutti gli ambienti e in tutti ho trovato persone valide...”.
In effetti l’abbiamo vista presente ad eventi di ogni genere....
“Si, mi sono trovato di fronte a una serie di manifestazioni che mi ha quasi sorpreso, una grande vivezza culturale, di livello, anche se questo non mi fa certo dimenticare le sofferenze della città...”
Economiche e non...
“Stiamo attraversando un difficile momento economico a livello mondiale, ma trovo che tutti sono uniti per superare le difficoltà, anche la Diocesi fa la sua parte avendo la Charitas come braccio operativo”.
E l’altra emergenza: il dramma del mesotelioma che quasi ogni giorno colpisce una famiglia, non necessariamente legata all’Eternit?
“Mi sento anch’io coinvolto e vicino a chi soffre, per questo ho aderito subito alla fiaccolata e alla Santa Messa in cui il mio pensiero si è concentrato su questo dramma dal quale ci risolleveremo assieme con la vicinanza, la ricerca, la giustizia che fa il suo corso. In più, chi lavorava all’Eternit si è sentito anche come tradito da una realtà in cui riponeva fiducia e speranze per la sicurezza economica e sociale... Occorre, ripeto, unirsi tutti, senza alibi, con nel nostro caso affetto e preghiere...”.
(Luigi Angelino - © Il Monferrato)
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