«HO GIOITO PER LE OPERE DELLA FEDE»
Splendida esperienza di Mons. Catella in terra africana

giovedì 29 luglio 2010

da La Vita Casalese del 29 luglio 2010

Carissimi diocesani,

in questo anno 2010 il Signore mi ha concesso un grande dono; mi ha offerto l’opportunità di vedere e di conoscere personalmente il “volto missionario” della nostra amata Chiesa casalese. Infatti, in gennaio, ho potuto recarmi in Argentina - nella diocesi di Neuquen - per vivere qualche giorno con i sacerdoti casalesi che là operano e con le loro comunità; e dal 12 al 19 di questo mese di luglio sono stato in Africa - nel Benin - per visitare le opere che sono realizzate dallo zelo missionario delle suore “Figlie di Nostra Signora di Lourdes”; le suore del Mazzone come siamo soliti chiamarle.

Permettetemi, carissimi, di condividere con voi la mia gioia ed il mio grazie grande al Signore per la splendida esperienza africana!

Sì, splendida: nelle persone e nelle opere che ho visto davvero “splende” la presenza del Signore Gesù. Gesù è annunziato e testimoniato non tanto con le parola quanto con l’amore grande e concreto verso i fratelli e le sorelle specie i più poveri.

La presenza di Gesù “splende” a Cotonou, nell’umile e semplice casa di accoglienza aperta nel poverissimo quartiere di Djdjé; “splende” a Dassa ove le nostre suore svolgono servizio pastorale e di accoglienza; a Sokpontà - la “culla” dell’opera missionari intrapresa 22 anni or sono dalle Figlie di Nostra Signora di Lourdes; qui vi è una scuola primaria, un piccolo orfanatrofio, una casa di accoglienza…: l’intento di questo impegno è la crescita umana e cristiana della persona; specialmente della donna, vero perno della famiglia e della struttura sociale del Benin. A Sokpontà è pure sorto un ospedale pediatrico realizzato dalla grande generosità ed operosità dell’associazione “L’ Abbraccio” di Fubine e che sarà inaugurato il prossimo 4 settembre.

Carissimi, quando leggete di scuole, accoglienza, ospedale…, non immaginativi palazzi all’europea; non immaginatevi templi eretti in onore dell’apparire. No! Sono costruzione semplici, essenziali, adatte al clima, accoglienti. Le arricchisce l’amore di chi accoglie, insegna, educa, cura, accompagna.

La presenza di Gesù “splende” là dove le persone accolgono la sua chiamata a seguire Lui povero, casto, obbediente. Sono ormai venti le giovani beninesi che hanno accolto questa chiamata. A Canà vi è la casa di formazione e di noviziato; là ho partecipato con grande emozione alla prima professione religiosa di quattro suore e alla professione definitiva di altre due.

Le ho conosciute queste care sorelle beninesi, ho visto i loro occhi splendere di gioia, ho conosciuto la loro ospitalità, ho visto ed intuito la loro fatica e la loro dedizione.

Il seme gettato da Giovannina Mazzone che tanti frutti ha portato e porta in Casale, trapiantato in terra d’Africa ha ben attecchito; e così prosegue il suo cammino in fedeltà aperta alle cose nuove che il Signore indica.

Ho sperimentato in quei giorni la vita di un popolo e di una chiesa giovane ed entusiasta, capace di accogliere, di far festa, di ben celebrare, di cantare…; capace, insomma, di esprimere valori essenziali dell’umana esistenza; valori che non possono venire a mancare in una società “civile”…; ho davvero imparato, in quelle “splendide” giornate africane!

Concludo con il grazie: a don Antonio, senza il suo aiuto mi sarei perso nei grandi aeroporti!; a Suor Michèlle Roland Superiora Generale delle “Figlie di Nostra Signora di Lourdes” che ha tutto così ben organizzato; al vescovo di Abomey per la fraterna accoglienza nella sua casa.

Il saluto e il grazie grande è per voi, figlie carissime, che realizzate in senso pieno la vostra esistenza umana e cristiana in un amore pieno, totale, definitivo verso Dio e verso i fratelli. Davvero: il Signore ricompensi!

† Alceste Catella, vescovo

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