AL SANTUARIO DI OROPA
Invito del Vescovo Mons. Catella per il pellegrinaggio di sabato

giovedì 8 luglio 2010

da La Vita Casalese dell'8 luglio 2010

Carissimi diocesani,

mi rivolgo a tutti voi per farvi un cordiale invito: volete salire con me in pellegrinaggio al Santuario di Oropa? Vi è questa possibilità da vivere sabato 10 luglio.
Qualcuno dirà: perché andare fino ad Oropa? Noi andiamo già a Crea! E questo è vero, carissimi; anch’io vado a Crea tutte le volte che ne ho la possibilità e faremo poi il nostro pellegrinaggio diocesano agli inizi di settembre. Eppure oso invitarvi ad Oropa!
Sono convinto che una giornata di fraternità e di preghiera vissuta insieme anche fuori della nostra amata Diocesi possa essere un’esperienza bella ed utile.
Vogliamo portare là la nostra Diocesi “in cammino”; vogliamo chiedere il dono di numerose vocazioni, vogliamo porre nelle mani e nel cuore di Maria i problemi e le difficoltà del nostro territorio; ognuno poi ha le proprie particolari intenzioni: personali, familiari, parrocchiali.
Come dicevo “siamo in cammino”: vogliamo scoprire che cosa il Signore chiede a ciascuno di noi - secondo i nostri diversi compiti - per servire meglio i fratelli e le sorelle tramite un’azione pastorale più missionaria e più incisiva ed il pellegrinaggio è “immagine” buona e vera del nostro cammino.
Pensate: nel Salterio c’è un gruppetto di Salmi (una quindicina, dal Salmo120 al 134) che hanno una tematica unitaria: sono i “cantici delle ascensioni”, cioè i cantici dei pellegrini; i salmi di pellegrinaggio.
Questi Salmi sono originati da un’esperienza concreta: i pellegrinaggi degli Israeliti a Gerusalemme, al Tempio. A Gerusalemme “si sale”, ecco perché quei Salmi sono detti cantici delle ascensioni.
Naturalmente, se è vero che questi Salmi riflettono un’esperienza concreta: quella del “salire” a Gerusalemme, le “ascensioni” sono anche quelle di tipo interiore, spirituale; sono lo “staccarsi da ciò che è basso” (dal male) per “salire verso il bene”. Ma il pellegrino sa che non basta “salire” materialmente a Gerusalemme; è la vita stessa che va intesa come pellegrinaggio.
“A te levo i miei occhi a te che abiti nei cieli”.
Con queste riflessioni che affido a tutti voi vi saluto con affetto e sono certo che ci troveremo in tanti lassù ad Oropa sabato 10 luglio!

† Alceste Catella
vescovo

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