giovedì 2 settembre 2010
da La Vita Casalese del 2 settembre 2010
Carissimi diocesani,
nelle nostre comunità parrocchiali l’estate non è certamente un “tempo vuoto”: tantissime sono state le attività rivolte soprattutto ai ragazzi ed ai giovani; attività di tipo ricreativo, ma insieme e inseparabilmente attività di tipo educativo. Sì, perché la passione per il compito educativo è qualcosa che appartiene alla natura più vera e più profonda della Chiesa.
Iniziamo un nuovo anno pastorale che dovrà vederci impegnati nell’avvio delle Unità Pastorali, soprattutto nella costituzione e nella formazione delle équipes che costituiscono il cuore ed il motore di ciascuna Unità. Insomma si tratta di imparare concretamente a “far strada insieme”, tutti: sacerdoti, diaconi, laici. Davvero la nostra Chiesa è chiamata ad esprimere collaboratori corresponsabili.
Come ho ricordato nell’omelia della Messa Crismale, una conversione pastorale qual è quella verso cui intende avviarsi la nostra Diocesi “in cammino”, necessita di una collaborazione responsabile ed integrata tra sacerdoti – diaconi – laici. Non ci sarà alcun futuro per i nostri progetti pastorali senza un patto di comunione missionaria con i laici.
Bisogna, allora, fare in modo che i laici diventino nelle nostre comunità non soltanto dei generosi collaboratori, ma dei veri corresponsabili. È questo un elemento fondamentale della “conversione pastorale”. L’importanza del sacerdozio battesimale dei laici non deve essere soltanto dichiarata. La stima e l’appello all’impegno dei battezzati non può soltanto essere ridotto a princìpi.
Per questo dobbiamo accettare, anzi scegliere con tutta la forza del nostro zelo pastorale la via della formazione seria ed esigente.
L’autunno vedrà il rinnovo del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale Diocesano. Non si tratta di puri adempimenti formali; i Consigli sono “organismi di partecipazione” cosciente e responsabile. Come punto che ritengo prioritario ed irrinunciabile pongo l’impegno a ridare impulso ed entusiasmo ai Consigli pastorali parrocchiali (o interparrocchiali) e a costituirli là dove non esistono. I Consigli sono l’espressione concreta della volontà di collaborazione corresponsabile; sono “luogo educativo” per chi ne fa parte; sono un momento nodale nella costruzione della “rete educativa”.
Proprio gli impegni che ci attendono mi inducono a non proporre tematiche pastorali nuove: propongo - in sintonia con la Chiesa italiana - di approfondire il tema e l’impegno circa l’educazione; mantenendo viva la “passione per il compito educativo”. La lettera pastorale “Vieni e vedrai” può continuare ad essere testo di riferimento anche per l’anno pastorale 2010-2011.
Da quel testo invito a riprendere un aspetto che penso assai importante, mi riferisco all’impegno per costruire una vera e propria “rete educativa”, all’impegno, cioè, per creare “alleanze educative” (cfr “Vieni e Vedrai”, pp.31-37).
Come è ormai consolidata tradizione, l’inizio dell’anno pastorale è segnato da un momento di corale riflessione: perciò rivolgo a tutti l’invito a partecipare -nelle sere del 7 - 8 – 9 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo a Casale- ai tre incontri dell’annuale Convegno pastorale.
Il tema “Nuove figure di Chiesa – Nuove relazioni pastorali”, sarà così sviluppato:
Martedì 6 settembre: “Le Unità Pastorali: per una pastorale organica e integrata” – Mons. Franco Giulio Brambilla
Mercoledì 7 settembre: “Le Unità Pastorali nell’Arcidiocesi di Torino: il racconto di un’esperienza” – don Giancarlo Gosmar.
Giovedì 8 settembre presenterò il Piano pastorale diocesano.
Nella sera di sabato 11 settembre compiremo il nostro pellegrinaggio al Santuario di Crea per porre sotto la protezione di Maria Madre della Chiesa il nuovo anno pastorale. Ai Moderatori delle Unità Pastorali sarà ufficialmente consegnato il testo degli “Orientamenti e Norme” che dovranno indirizzare la vita delle Unità.
+ Alceste Catella, vescovo
Carissimi diocesani,
nelle nostre comunità parrocchiali l’estate non è certamente un “tempo vuoto”: tantissime sono state le attività rivolte soprattutto ai ragazzi ed ai giovani; attività di tipo ricreativo, ma insieme e inseparabilmente attività di tipo educativo. Sì, perché la passione per il compito educativo è qualcosa che appartiene alla natura più vera e più profonda della Chiesa.
Iniziamo un nuovo anno pastorale che dovrà vederci impegnati nell’avvio delle Unità Pastorali, soprattutto nella costituzione e nella formazione delle équipes che costituiscono il cuore ed il motore di ciascuna Unità. Insomma si tratta di imparare concretamente a “far strada insieme”, tutti: sacerdoti, diaconi, laici. Davvero la nostra Chiesa è chiamata ad esprimere collaboratori corresponsabili.
Come ho ricordato nell’omelia della Messa Crismale, una conversione pastorale qual è quella verso cui intende avviarsi la nostra Diocesi “in cammino”, necessita di una collaborazione responsabile ed integrata tra sacerdoti – diaconi – laici. Non ci sarà alcun futuro per i nostri progetti pastorali senza un patto di comunione missionaria con i laici.
Bisogna, allora, fare in modo che i laici diventino nelle nostre comunità non soltanto dei generosi collaboratori, ma dei veri corresponsabili. È questo un elemento fondamentale della “conversione pastorale”. L’importanza del sacerdozio battesimale dei laici non deve essere soltanto dichiarata. La stima e l’appello all’impegno dei battezzati non può soltanto essere ridotto a princìpi.
Per questo dobbiamo accettare, anzi scegliere con tutta la forza del nostro zelo pastorale la via della formazione seria ed esigente.
L’autunno vedrà il rinnovo del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale Diocesano. Non si tratta di puri adempimenti formali; i Consigli sono “organismi di partecipazione” cosciente e responsabile. Come punto che ritengo prioritario ed irrinunciabile pongo l’impegno a ridare impulso ed entusiasmo ai Consigli pastorali parrocchiali (o interparrocchiali) e a costituirli là dove non esistono. I Consigli sono l’espressione concreta della volontà di collaborazione corresponsabile; sono “luogo educativo” per chi ne fa parte; sono un momento nodale nella costruzione della “rete educativa”.
Proprio gli impegni che ci attendono mi inducono a non proporre tematiche pastorali nuove: propongo - in sintonia con la Chiesa italiana - di approfondire il tema e l’impegno circa l’educazione; mantenendo viva la “passione per il compito educativo”. La lettera pastorale “Vieni e vedrai” può continuare ad essere testo di riferimento anche per l’anno pastorale 2010-2011.
Da quel testo invito a riprendere un aspetto che penso assai importante, mi riferisco all’impegno per costruire una vera e propria “rete educativa”, all’impegno, cioè, per creare “alleanze educative” (cfr “Vieni e Vedrai”, pp.31-37).
Come è ormai consolidata tradizione, l’inizio dell’anno pastorale è segnato da un momento di corale riflessione: perciò rivolgo a tutti l’invito a partecipare -nelle sere del 7 - 8 – 9 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo a Casale- ai tre incontri dell’annuale Convegno pastorale.
Il tema “Nuove figure di Chiesa – Nuove relazioni pastorali”, sarà così sviluppato:
Martedì 6 settembre: “Le Unità Pastorali: per una pastorale organica e integrata” – Mons. Franco Giulio Brambilla
Mercoledì 7 settembre: “Le Unità Pastorali nell’Arcidiocesi di Torino: il racconto di un’esperienza” – don Giancarlo Gosmar.
Giovedì 8 settembre presenterò il Piano pastorale diocesano.
Nella sera di sabato 11 settembre compiremo il nostro pellegrinaggio al Santuario di Crea per porre sotto la protezione di Maria Madre della Chiesa il nuovo anno pastorale. Ai Moderatori delle Unità Pastorali sarà ufficialmente consegnato il testo degli “Orientamenti e Norme” che dovranno indirizzare la vita delle Unità.
+ Alceste Catella, vescovo
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