martedì 1 gennaio 2013
Mons. Alceste Catella ha presieduto, questo pomeriggio presso la Cattedrale di Sant'Evasio, la Celebrazione Eucaristica per la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e la 46ª Giornata Mondiale della pace. Pubblichiamo il testo dell'Omelia pronunciata da Mons. Catella.
Carissimi,
ancora una volta siamo invitati a celebrare, in questo giorno primo di gennaio – primo di un nuovo anno – la Giornata della Pace. È la quarantaseiesima, da quando essa venne istituita dal Papa Paolo VI; il tema di quest’anno, proposto dal Santo Padre Benedetto XVI è questo: "Beati gli operatori di pace". Vi propongo di soffermarci qualche momento in riflessione. Lo faremo utilizzando le parole stesse del Papa. «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Le beatitudini, proclamate da Gesù (cfr Mt 5,3-12 e Lc 6,20-23), sono promesse. Nella tradizione biblica, infatti, quello della beatitudine è un genere letterario che porta sempre con sé una buona notizia, ossia un vangelo, che culmina in una promessa. Quindi, le beatitudini non sono solo raccomandazioni morali, la cui osservanza prevede a tempo debito – tempo situato di solito nell’altra vita – una ricompensa, ossia una situazione di futura felicità. La beatitudine consiste, piuttosto, nell’adempimento di una promessa rivolta a tutti coloro che si lasciano guidare dalle esigenze della verità, della giustizia e dell’amore...
Per scaricare il testo integrale dell'Omelia clicca qui.
Carissimi,
ancora una volta siamo invitati a celebrare, in questo giorno primo di gennaio – primo di un nuovo anno – la Giornata della Pace. È la quarantaseiesima, da quando essa venne istituita dal Papa Paolo VI; il tema di quest’anno, proposto dal Santo Padre Benedetto XVI è questo: "Beati gli operatori di pace". Vi propongo di soffermarci qualche momento in riflessione. Lo faremo utilizzando le parole stesse del Papa. «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Le beatitudini, proclamate da Gesù (cfr Mt 5,3-12 e Lc 6,20-23), sono promesse. Nella tradizione biblica, infatti, quello della beatitudine è un genere letterario che porta sempre con sé una buona notizia, ossia un vangelo, che culmina in una promessa. Quindi, le beatitudini non sono solo raccomandazioni morali, la cui osservanza prevede a tempo debito – tempo situato di solito nell’altra vita – una ricompensa, ossia una situazione di futura felicità. La beatitudine consiste, piuttosto, nell’adempimento di una promessa rivolta a tutti coloro che si lasciano guidare dalle esigenze della verità, della giustizia e dell’amore...
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