L'ABBRACCIO DELLA CITTÀ

giovedì 11 settembre 2008

CASALE – Un bel sole settembrino ha accolto domenica pomeriggio mons. Alceste Catella che ha fatto l’ingresso nella città e nella diocesi. La piazza Mazzini era gremita da un migliaio di persone, con sindaci, autorità, fedeli, cavalieri e decorati pontifici con insegne e uniformi tradizionali. Dalla diocesi di Biella circa duecento persone, un intero pullman dal Comune di Tavigliano Biellese, paese di origine del Vescovo, con il Sindaco e il Parroco; un altro torpedone da Biella e tante persone giunte con le proprie autovetture. Tutti i Canonici del Capitolo di Santo Stefano di Biella e quelli del Capitolo di sant’Evasio di Casale con le cappe paonazze, i Confratelli dei Sant’Evasio e quelli di santo Stefano, Dame e personale dell’Oftal, Crocerossine ed Alpini, Volontari della Protezione Civile, Carabinieri in alta uniforme, davano l’idea della grande festa di popolo. Sul palco il Prefetto e il Presidente della Provincia di Alessandria, il Sindaco di Casale ed altre Autorità, ed i variopinti gonfaloni di tanti Comuni. Il Vescovo, con il Metropolita di Vercelli mons. Enrico Masseroni e il Vescovo di Biella mons. Gabriele Mana è giunto con dieci minuti di anticipo. Dopo i saluti delle Autorità e l’applauso della folla, mons. Alceste ha risposto commosso e felice alle espressioni di benvenuto, richiamandosi alla necessità, per attuare il bene comune, di recuperare le quattro virtù cardinali della fortezza, giustizia, prudenza e temperanza. Una lunga processione lo ha portato in Cattedrale, dove è iniziato il solenne Pontificale. Intanto era arrivato anche mons. Benoit Allowomou, vescovo di Kpalimé nel Togo, che ci fa il dono di alcuni suoi bravi sacerdoti per le nostre parrocchie. Cinque Vescovi, quasi duecento i sacerdoti concelebranti, millecinquecento fedeli a gremire la Cattedrale sono i numeri della giornata. È stato un rito solenne e partecipato, e all’omelia il Vescovo ha tracciato le linee dell’impegno del vescovo come fratello nella fede che diventa Padre e Maestro per testimoniare la gioia del Crocifisso Risorto. La lunga attesa, come aveva già sottolineato mons. Mana venerdì sera nella partecipatissima serata di preghiera e di riflessione in Duomo, e come ha ripetuto all’inizio della celebrazione presentando mons. Catella, ha acuito il desiderio di avere tra noi il Pastore. E ancora Mons. Alceste ha sottolineato la necessità di camminare insieme. È iniziato il cammino del 37° Vescovo di Casale con i suoi 102.000 abitanti in 115 parrocchie e 70 comuni. Cercheremo di stare al suo passo, di sostenere chi fa fatica. Già da questi primi incontri -dice la gente- ci fa tanta simpatia e gli vogliamo bene. Abbiamo subito percepito che desidera ascoltare, conoscere. Troverà una realtà complessa, anche con tante situazioni difficili. Possono essere opportunità o handicap, la disoccupazione, la povertà, l’immigrazione, l’invecchiamento, il distacco dalla Chiesa di tanti. Ma troverà la fedeltà degli umili, la bontà diffusa, la generosità pastorale dei sacerdoti, il forte impegno dei laici, il grande fermento culturale e del volontariato. Al Vescovo, cui è affidato il discernimento, tocca un compito eccezionale: quello che Domenico Savio espose a don Bosco quando fu accolto nel suo oratorio. “Padre, io sono la stoffa, lei è il sarto: veda di fare un bel vestito”. Carissimo Mons. Alceste, non sarà mai solo. Il Signore dell’alto a guidarlo, e noi, più in basso ma vicini per collaborare e pregare per lei.


(p.b. - © "La Vita Casalese", giovedì 11 settembre 2008)

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