giovedì 11 dicembre 2008
CERRINA – Nei giorni immediatamente successivi alla morte di don Ferrando, anonimi hanno imbrattato i muri della chiesetta del santuario dell’Addolorata in località Case Bolli. Le frasi scritte sul lato sud della chiesetta con una bomboletta spray di colore nero erano di chiaro stampo razzista, precedute e seguite dal simbolo delle “SS” tedesche. Una di queste frasi faceva esplicitamente riferimento al “prete nero”. Ad accorgersi delle scritte alcuni “quoddisti” (motociclisti su moto a quattro ruote) che approfittando della neve domenica 30 novembre si sono recati nei pressi del santuario. Una volta notate le scritte hanno prontamente avvisato il sindaco Pier Valentino Piva ed i carabinieri della locale stazione, i quali hanno provveduto a fare i rilievi fotografici. Il sindaco Pier Valentino Piva ha disposto immediatamente la cancellazione della scritta contro il don Desirè mentre il resto delle scritte è stato completamente ricoperto tra sabato 6 e domenica 7 dai “quoddisti” che hanno pitturato interamente la facciata della chiesetta. Disapprovazione e rabbia il sentimento di tutti i cerrinesi che sostengono senza riserve l’operato del vice parroco don Desirè Azogou. Appartenente alla diocesi di Kpalimè in Togo, giunto in Italia nel 2000 per concludere gli studi di teologia nella diocesi di Casale, fu ordinato sacerdote nel 2002 in Duomo. Successivamente è stato nominato vicario parrocchiale a Murisengo e nel 2003 è stato chiamato a svolgere servizio pastorale a Ozzano. Dal 2004 è passato a Cerrina dove, stimato e benvoluto da tutta la popolazione, svolge il servizio di vice parroco.
(Pier Carlo Cavallo - © "La Vita Casalese")
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(Pier Carlo Cavallo - © "La Vita Casalese")
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Lettera di mons. Alceste Catella
dopo le scritte apparse sui muri
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Apprendo con dolore e con vera sorpresa la notizia che sui muri della chiesa dell’Addolorata a Cerrina, sono apparse scritte ingiuriose e di stampo razzista nei confronti del sacerdote don Desiré.
Questo fatto mi ferisce profondamente come uomo, come cristiano, come Vescovo, Pastore di questa amata terra Casalese. Di questa terra e della sua popolazione vado ogni giorno più conoscendo la straordinaria capacità di accoglienza, la nobile civiltà, l’animo e il tratto cortesi, l’intelligente operosità, la fede viva mai dimenticata; proprio questa esperienza mi convince che l’episodio in questione non esprime e non rappresenta la nostra cara gente; non rappresenta certo la comunità di Cerrina e della Val Cerrina; può, al massimo, rappresentare un’infima minoranza: infima, certo, sotto tutti i profili…
Desidero esprimere il mio affetto e la mia solidarietà per don Desiré, di cui conosco la sensibilità e la dedizione pastorale e verso il quale rinnovo tutta la mia fiducia. Esprimo partecipazione nei confronti della comunità cerrinese; sono certo che anch’essa è addolorata per l’offesa arrecata ad un sacerdote amato ed accolto e che ben ha meritato nei mesi di filiale vicinanza al vostro e nostro indimenticabile don Ferrando.
Sono certo di interpretare i vostri sentimenti, così come quelli dei sacerdoti del Vicariato di Cerrina e di tutto il presbiterio diocesano, nello stringerci intorno a don Desirè per rinnovargli il nostro accogliente e fraterno affetto.
Con l’affetto del Padre e con l’autorità del Pastore invito tutti a maturare e ad educare i nostri cari giovani a quei pensieri ed a quei sentimenti che arricchiscono la nostra umanità e sono davvero coerenti con quel Gesù che proprio a Natale nasce quale fratello di ogni uomo.
+ Alceste Catella, vescovo
Casale Monferrato, 8 dicembre 2008
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