sabato 27 agosto 2011
Carissimi diocesani,
nelle nostre comunità parrocchiali l’estate non è certamente un “tempo vuoto”: tantissime sono state le attività rivolte soprattutto ai ragazzi ed ai giovani; attività di tipo ricreativo, ma insieme e inseparabilmente attività di tipo educativo. Sì, perché la passione per il compito educativo è qualcosa che appartiene alla natura più vera e più profonda della Chiesa.
“Cristiani non si nasce, ma si diventa”: il detto di Tertulliano (un cristiano dei primi secoli), può essere il filo rosso di questo del lavoro pastorale da compiere insieme. Questa antica espressione ci ricorda che “diventar cristiani” è dono, è opera della grazia, è accoglienza umile e figliale da parte dell’uomo.
Come certamente ricorderete la Chiesa italiana è impegnata –per il decennio 2010-2020 ariflettere e a vivere la “passione per il compito educativo”. La nostra Chiesa diocesana ha fatto questa scelta a partire dall’anno pastorale 2009-2010 (cfr il mio Messaggio: “Vieni e vedrai”. La passione per il compito educativo)e l’anno pastorale che ci apprestiamo a iniziare si pone in continuità con quella scelta e si colloca nel quadro degli Orientamenti Pastorali offerti dalla Conferenza Episcopale Italiana: Educare alla vita buona del Vangelo.
In tale prospettiva, attraverso una riflessione serrata e condivisa i Vescovi hanno potuto rivisitare i momenti salienti dell’azione educativa delle comunità ecclesiali, in vista di un nuovo slancio della loro missione evangelizzatrice. Concentrandosi sulle attività direttamente indirizzate all’educazione della persona, i Vescovi hanno portato l’attenzione sull’iniziazione cristiana, la catechesi, la pastorale giovanile, l’insegnamento della religione cattolica, la formazione iniziale e permanente dei presbiteri e degli operatori pastorali, la preparazione al matrimonio, la formazione permanente degli adulti e quella all’impegno sociale e politico...
È soprattutto emersa la consapevolezza che l’iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi costituisce una chiave di accesso a una realtà pastorale più ampia, che abbraccia in primo luogo i genitori e le famiglie.
Penso sia opportuno, vorrei dire necessario, che anche la nostra Chiesa diocesana, si impegni a riflettere sul tema che ho sopra evidenziato: infatti, quale altro compito più importante ed urgente può mai avere la Chiesa se non quello di educare? E, più specificatamente: trasmettere la fede; introdurre, cioè, ed accompagnare all’incontro con Cristo nella comunità ecclesiale; esattamente questo è ciò che si definisce come “iniziazione cristiana”. Questo compito appartiene a tutti, dato che la comunità cristiana è il soggetto responsabile dell’educazione alla vita buona del Vangelo e ne rappresenta l’ambiente vitale entro il quale ogni altro soggetto e realtà e persona si muove.
È la comunità educante che fa da grembo della fede di ogni persona e come ogni madre genera e accompagna poi i figli nella crescita della loro vita.
Come è ormai consolidata tradizione, l’inizio dell’anno pastorale è segnato da un momento di corale riflessione: perciò rivolgo a tutti l’invito a partecipare -nelle sere del 5 - 6 – 7 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo a Casale- ai tre incontri dell’annuale Convegno pastorale.
Il tema “Iniziazione cristiana – Genitori e comunità insieme per custodire e coltivare il dono del Battesimo”, sarà così sviluppato:
Lunedì 5 settembre, “Cristiani si diventa” – Fratel Enzo Bianchi, Priore di Bose
Martedì 6 settembre: “Iniziazione cristiana dei ragazzi: un ponte a tre arcate” – Mons. Giuseppe Cavallotto, Vescovo di Cuneo e Fossano
Nella terza serata, presenterò la nuova Lettera Pastorale.
Nella sera di sabato 10 settembre compiremo il nostro pellegrinaggio al Santuario di Crea per porre sotto la protezione di Maria Madre della Chiesa il nuovo anno pastorale.
† Alceste Catella, vescovo
nelle nostre comunità parrocchiali l’estate non è certamente un “tempo vuoto”: tantissime sono state le attività rivolte soprattutto ai ragazzi ed ai giovani; attività di tipo ricreativo, ma insieme e inseparabilmente attività di tipo educativo. Sì, perché la passione per il compito educativo è qualcosa che appartiene alla natura più vera e più profonda della Chiesa.
“Cristiani non si nasce, ma si diventa”: il detto di Tertulliano (un cristiano dei primi secoli), può essere il filo rosso di questo del lavoro pastorale da compiere insieme. Questa antica espressione ci ricorda che “diventar cristiani” è dono, è opera della grazia, è accoglienza umile e figliale da parte dell’uomo.
Come certamente ricorderete la Chiesa italiana è impegnata –per il decennio 2010-2020 ariflettere e a vivere la “passione per il compito educativo”. La nostra Chiesa diocesana ha fatto questa scelta a partire dall’anno pastorale 2009-2010 (cfr il mio Messaggio: “Vieni e vedrai”. La passione per il compito educativo)e l’anno pastorale che ci apprestiamo a iniziare si pone in continuità con quella scelta e si colloca nel quadro degli Orientamenti Pastorali offerti dalla Conferenza Episcopale Italiana: Educare alla vita buona del Vangelo.
In tale prospettiva, attraverso una riflessione serrata e condivisa i Vescovi hanno potuto rivisitare i momenti salienti dell’azione educativa delle comunità ecclesiali, in vista di un nuovo slancio della loro missione evangelizzatrice. Concentrandosi sulle attività direttamente indirizzate all’educazione della persona, i Vescovi hanno portato l’attenzione sull’iniziazione cristiana, la catechesi, la pastorale giovanile, l’insegnamento della religione cattolica, la formazione iniziale e permanente dei presbiteri e degli operatori pastorali, la preparazione al matrimonio, la formazione permanente degli adulti e quella all’impegno sociale e politico...
È soprattutto emersa la consapevolezza che l’iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi costituisce una chiave di accesso a una realtà pastorale più ampia, che abbraccia in primo luogo i genitori e le famiglie.
Penso sia opportuno, vorrei dire necessario, che anche la nostra Chiesa diocesana, si impegni a riflettere sul tema che ho sopra evidenziato: infatti, quale altro compito più importante ed urgente può mai avere la Chiesa se non quello di educare? E, più specificatamente: trasmettere la fede; introdurre, cioè, ed accompagnare all’incontro con Cristo nella comunità ecclesiale; esattamente questo è ciò che si definisce come “iniziazione cristiana”. Questo compito appartiene a tutti, dato che la comunità cristiana è il soggetto responsabile dell’educazione alla vita buona del Vangelo e ne rappresenta l’ambiente vitale entro il quale ogni altro soggetto e realtà e persona si muove.
È la comunità educante che fa da grembo della fede di ogni persona e come ogni madre genera e accompagna poi i figli nella crescita della loro vita.
Come è ormai consolidata tradizione, l’inizio dell’anno pastorale è segnato da un momento di corale riflessione: perciò rivolgo a tutti l’invito a partecipare -nelle sere del 5 - 6 – 7 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo a Casale- ai tre incontri dell’annuale Convegno pastorale.
Il tema “Iniziazione cristiana – Genitori e comunità insieme per custodire e coltivare il dono del Battesimo”, sarà così sviluppato:
Lunedì 5 settembre, “Cristiani si diventa” – Fratel Enzo Bianchi, Priore di Bose
Martedì 6 settembre: “Iniziazione cristiana dei ragazzi: un ponte a tre arcate” – Mons. Giuseppe Cavallotto, Vescovo di Cuneo e Fossano
Nella terza serata, presenterò la nuova Lettera Pastorale.
Nella sera di sabato 10 settembre compiremo il nostro pellegrinaggio al Santuario di Crea per porre sotto la protezione di Maria Madre della Chiesa il nuovo anno pastorale.
† Alceste Catella, vescovo
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