giovedì 23 agosto 2012
Carissimi diocesani,
nelle nostre comunità parrocchiali l’estate non è certamente un “tempo vuoto”: tantissime sono state le attività rivolte soprattutto ai ragazzi ed ai giovani; attività di tipo ricreativo, ma insieme e inseparabilmente attività di tipo educativo. Sì, perché la passione per il compito educativo è qualcosa che appartiene alla natura più vera e più profonda della Chiesa.
Proprio per questo motivo siamo impegnati a tradurre in pratica questa “passione”. Siamo impegnati a riscoprire il senso dell’educare alla fede, del trasmettere la fede, dell’iniziare alla fede…
A tal proposito, ritengo, assai necessario un rinnovato e generoso impegno evangelizzante con la famiglia e per la famiglia proprio in quell’ambito decisivo che è l’iniziazione cristiana che trova il suo alveo portante e la sua fonte primaria nel sacramento del Battesimo, porta della fede e di tutta la successiva vita cristiana ed ecclesiale.
Siamo ogni giorno posti di fronte alla necessità di coinvolgere e responsabilizzare le famiglie in un compito che è poi loro proprio: l’educazione cristiana di quei figli per cui chiedono i sacramenti della iniziazione. Le famiglie lo fanno per motivi che a volte sembrano, almeno per alcune, di pura tradizione o derivati da scelte non propriamente di fede. Eppure il fatto che chiedano i sacramenti è comunque un segno importante della sensibilità e apertura ai doni di Dio ed è per la comunità cristiana un appello forte per una risposta efficace sul piano dell’accoglienza, dell’evangelizzazione e dell’accompagnamento. Per cui possiamo ben dire che «cristiani si diventa in famiglia», che è la prima «Chiesa domestica» e il primo grembo dove oltre che la vita fisica deve crescere e irrobustirsi quella vita divina che la Chiesa ha immesso in ogni bambino donandogli il sacramento della rinascita in Cristo, il Battesimo.
La famiglia non va dunque considerata solo oggetto di cura pastorale svolta da noi sacerdoti, diaconi o catechisti ma diventa vera protagonista e responsabile in prima persona della comunicazione della fede e della vita cristiana ai propri figli. Non serve fare tanti discorsi sulla famiglia e per la famiglia, ma anzitutto mettersi di fronte ad essa con simpatia e trovare con essa le vie per raggiungere insieme questo obiettivo decisivo per la crescita umana e cristiana delle nuove generazioni.
Non si tratta di proporre una lunga serie di incontri; si tratta di proporre loro l’essenziale, vale a dire: la riscoperta della fede da viversi con i figli; la riscoperta della vita della Chiesa attraverso la pratica fedele della Messa festiva e attraverso la pratica concreta del comandamento cristiano.
Come è ormai consolidata tradizione, l’inizio dell’anno pastorale è segnato da un momento di corale riflessione: perciò rivolgo a tutti l’invito a partecipare – nelle sere del 4 - 5 - 6 settembre, presso l’Auditorium S. Filippo a Casale – ai tre incontri dell’annuale Convegno pastorale.
Il tema “Famiglia e comunità ecclesiale: i "luoghi" in cui si diventa cristiani”, sarà così sviluppato:
Martedì 4 settembre ore 20.45 - La famiglia: luogo della comunicazione della fede.
Relatori: Francesca Dossi e Alfonso Colzani Responsabili del Servizio per la Famiglia dell’Arcidiocesi di Milano.
Mercoledì 5 settembre ore 20.45 - Famiglia e comunità cristiana: un'alleanza doverosa ma possibile?
Relatore: Don Bernardino Giordano Membro della Consulta Nazionale della Pastorale Famigliare. Responsabile della Pastorale Famigliare della C.E.P. Coordinatore europeo di Retrouvaille.
Nella terza serata, giovedì 6 settembre, presentazione degli impegni pastorali per il nuovo anno.
Nella sera di sabato 8 settembre compiremo il nostro pellegrinaggio al Santuario di Crea per porre sotto la protezione di Maria Madre della Chiesa il nuovo anno pastorale.
+ Alceste Catella, vescovo
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