giovedì 15 maggio 2008

Ha ricoperto l'incarico vicario generale della diocesi di Biella, di rettore del Santuario di Oropa ed è stato preside dell'Università di S. Giustina di Padova.
Con Catella si ripete quello che è successo per Germano Zaccheo il quale, prima di diventare vescovo della diocesi di Casale, aveva l'incarico di vicario generale della diocesi di Novara.
- Alle 13,30 di giovedì raggiungiamo telefonicamente a Biella mons. Alceste Catella, futuro vescovo della diocesi di Casale. Gli diciamo di aver appena cantato in Duomo il suo affidamento alla Madonna di Crea... «Ci unisce Sant'Eusebio», chiosa sorridendo. Una mini intervista non formale.
Gli chiediamo come ha accolta la notizia della nomina: «Con trepidazione per timore di essere inadatto al compito... Anche se sta prendendo in me la coscienza, il cuore dell'affetto verso i casalesi, non vedo l'ora di incontrarli e di condividere con loro la vita quotidiana...».
Non ci sono ancora date per la consacrazione vescovile e per il successivo ingresso in Diocesi: «Ne parlerò con l'amministratore diocesano mons. Gennaro, fino a mezzogiorno ero vincolato dal segreto papale», ci dice.
Aggiunge di aver conosciuto Casale attraverso inviti di mons. Zaccheo a parlare al clero e di aver incontrato molti monferrini pellegrini a Oropa, santuario che l'ha visto rettore e la cui «Madonna nera» è stata come quella di Crea portata in Italia da Sant'Eusebio (è a conoscenza che la Madonna di Crea dopo il restauro è diventata bianca...). Poi parliamo un attimo dei restauri da completare del Duomo di Casale e di quelli di Biella (da lui seguiti come responsabile dell'arte sacra). Persona gentile (e di grande cultura) è lui, nel salutarci, a ringraziarci della telefonata.
Gli chiediamo come ha accolta la notizia della nomina: «Con trepidazione per timore di essere inadatto al compito... Anche se sta prendendo in me la coscienza, il cuore dell'affetto verso i casalesi, non vedo l'ora di incontrarli e di condividere con loro la vita quotidiana...».
Non ci sono ancora date per la consacrazione vescovile e per il successivo ingresso in Diocesi: «Ne parlerò con l'amministratore diocesano mons. Gennaro, fino a mezzogiorno ero vincolato dal segreto papale», ci dice.
Aggiunge di aver conosciuto Casale attraverso inviti di mons. Zaccheo a parlare al clero e di aver incontrato molti monferrini pellegrini a Oropa, santuario che l'ha visto rettore e la cui «Madonna nera» è stata come quella di Crea portata in Italia da Sant'Eusebio (è a conoscenza che la Madonna di Crea dopo il restauro è diventata bianca...). Poi parliamo un attimo dei restauri da completare del Duomo di Casale e di quelli di Biella (da lui seguiti come responsabile dell'arte sacra). Persona gentile (e di grande cultura) è lui, nel salutarci, a ringraziarci della telefonata.
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(ilmonferrato.it - 15 maggio 2008)
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