L'invito a partecipare al Pellegrinaggio diocesano a Lourdes e Nevers

martedì 11 febbraio 2014

Carissimi,
nella tarda mattinata dell’11 febbraio 1858 (era una giornata fredda e nebbiosa) una fanciulla di quattordici anni Bernadette Soubirous, nella piccola città di Lourdes, insieme con la sorella e un’amica, uscivano di casa per cercare legna da raccogliere e vendere…, per ricavare qualche soldo e potersi sfamare… Bernadette apparteneva alla famiglia più povera di Lourdes… Era analfabeta… Di poca salute… Non era ancora stata ammessa alla prima Comunione… Insomma, per usare una triste espressione con cui oggi ci si rivolge talora nei confronti delle perone, Bernadette non “era proprio nessuno”!
Eppure in quella mattinata, per quella fanciulla, sarebbe iniziata – in maniera del tutto inattesa - un’avventura meravigliosa; un incontro, un colloquio, una scoperta, un cammino, una crescita, una maturazione umana e cristiana… Una “avventura” di cui possiamo essere partecipi anche noi, nel nostro tempo, nello spazio prezioso che è la nostra vita. E il pellegrinaggio a Lourdes è momento forte di questa avventura personale e comunitaria.
Dal 27 aprile al 2 maggio la nostra Diocesi sarà pellegrina a Lourdes! Con gioia faccio questo annunzio mentre invito caldamente a parteciparvi; assicuro che –con l’aiuto di Dio- sarò presente anch’io, pellegrino tra pellegrini… Ringrazio fin da ora l’OFTAL per l’impegno con cui sta organizzando il pellegrinaggio: è un dono grande che viene così fatto a tutta la comunità diocesana.
Il pellegrinaggio a Lourdes è pensato e realizzato soprattutto per voi carissimi ammalati ed anziani; spero proprio che vi sia possibile partecipare numerosi; noi –da parte nostra- ci impegniamo a metterci accanto a voi per condividere con voi l’esperienza dell’incontro con Maria, nostra buona Madre.
Un invito speciale lo rivolgo a voi carissimi giovani e ragazzi; venite a Lourdes; è un momento forte per crescere, per diventare davvero adulti, per approfondire il significato della fede cristiana vivendo un’esperienza di servizio umile e generoso. Non perdete l’occasione di scoprire e di vivere la medesima esperienza che visse Bernadette: l’avventura che la rese ragazza e donna davvero matura, cioè davvero capace di amare!
Alle famiglie che celebrano quest’anno un anniversario significativo di matrimonio, è rivolto un particolare invito: vivere a Lourdes questi anniversari in maniera speciale: là ringraziare, là chiedere una rinnovata grazia di fedeltà e di amore.
Sono convinto che siano tante le persone che sentono nel cuore il desiderio di donare un po’ di tempo e di energie per mettersi al servizio di chi ne ha bisogno: Lourdes è una splendida occasione per tradurre in pratica questo proposito; ecco perché rivolgo un fraterno invito a quanti coltivano questo progetto.
Anche i bambini sono destinatari del mio affettuoso invito a venire a Lourdes; voi bambini che fate l’esperienza della malattia; voi tutti bambini insieme con le vostre famiglie siete attesi a Lourdes: là c’è una Mamma che vi conosce e vi vuole bene ed è capace di consolare…
Anche per chi resta a casa vi è un invito: partecipate al “pellegrinaggio spirituale”: unitevi con la preghiera; sentitevi così in comunione con la nostra diocesi pellegrina alla grotta di Massabielle.
Con affetto
                       Alceste Catella, vescovo

Le immagini del Pellegrinaggio diocesano 2010 a Lourdes

mercoledì 5 maggio 2010















da "La Vita Casalese" del 26 febbraio 2010

venerdì 26 febbraio 2010

L'invito a partecipare al pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dall'Oftal

lunedì 22 febbraio 2010


Carissimi,
dal 25 aprile al 1 maggio la nostra Diocesi sarà pellegrina a Lourdes! Con gioia faccio questo annunzio mentre invito caldamente a parteciparvi; assicuro che – con l’aiuto di Dio - sarò presente anch’io, pellegrino tra pellegrini… Ringrazio fin da ora l’O.F.T.A.L. per l’impegno con cui sta organizzando il pellegrinaggio: è un dono grande che viene così fatto a tutta la comunità diocesana.
Il pellegrinaggio a Lourdes è pensato e realizzato soprattutto per voi carissimi ammalati ed anziani; spero proprio che vi sia possibile partecipare numerosi; noi –da parte nostra- ci impegniamo a metterci accanto a voi per condividere con voi l’esperienza dell’incontro con Maria, nostra buona Madre.
Un invito speciale lo rivolgo a voi carissimi giovani e ragazzi; venite a Lourdes; è un momento forte per crescere, per diventare davvero adulti, per approfondire il significato della fede cristiana vivendo un’esperienza di servizio umile e generoso.
Alle famiglie che celebrano quest’anno un anniversario significativo di matrimonio, è rivolto un particolare invito: vivere a Lourdes questi anniversari in maniera speciale: là ringraziare, là chiedere una rinnovata grazia di fedeltà e di amore.
Sono convinto che siano tante le persone che sentono nel cuore il desiderio di donare un po’ di tempo e di energie per mettersi al servizio di chi ne ha bisogno: Lourdes è una splendida occasione per tradurre in pratica questo proposito; ecco perché rivolgo un fraterno invito a quanti coltivano questo progetto.
Anche i bambini sono destinatari del mio affettuoso invito a venire a Lourdes; voi bambini che fate l’esperienza della malattia; voi tutti bambini insieme con le vostre famiglie siete attesi a Lourdes: là c’è una Mamma che vi conosce e vi vuole bene ed è capace di consolare…
Anche per chi resta a casa vi è un invito: partecipate al “pellegrinaggio spirituale”: unitevi con la preghiera; sentitevi così in comunione con la nostra diocesi pellegrina alla grotta di Massabielle.
Permettetemi, carissimi, che dopo l’invito, indichi qualche riflessione sul significato del nostro andare a Lourdes.
Il “tema” del pellegrinaggio di quest’anno si esprime così: “Imparare a fare il segno della Croce con Bernardetta”. Tutta la vita terrena di Bernardetta si racchiude tra due segni di Croce: quello del suo Battesimo e quello che fece –in un modo ammirevole- nell’ora della morte…
E l’11 febbraio 1858 il segno della Croce è al centro della prima apparizione: “…Volevo fare il segno della Croce; non ho potuto portare la mano alla fronte, mi è caduta. La visione fece il segno della Croce. Allora, la mia mano tremava, provai a farlo e potei…”. A partire da quel momento, Bernardetta non avrà più paura: il segno di Croce – un gesto che va all’essenziale della fede e della vita cristiana è stato la chiave di tutto ciò che è seguito. A Lourdes, quest’anno, vogliamo meditare, capire, imparare questo.
E dopo il pellegrinaggio, desideriamo tornare a casa convinti di aver qualcosa da fare e da donare a quel mondo che è il nostro: la famiglia, la scuola, il lavoro, gli amici, le nostre comunità parrocchiali, la nostra amata diocesi… Ci auguriamo che il pellegrinaggio che insieme vivremo, sia ricco di sorprese, di gioia, di risposte…
Con affetto, + Alceste Catella, vescovo

Mons. Catella a Lourdes

domenica 3 maggio 2009















Qualche immagine del Pellegrinaggio a Lourdes 2009

sabato 2 maggio 2009

IN PELLEGRINAGGIO A LOURDES. L'invito a partecipare del nostro amato Vescovo.

giovedì 12 marzo 2009

Carissimi,

dal 26 aprile al 2 maggio la nostra Diocesi sarà pellegrina a Lourdes! E’ la prima volta che ho la gioia di dare questo annunzio, di invitare a parteciparvi, di assicurare che – con l’aiuto di Dio - sarò presente anch’io, pellegrino tra pellegrini… Ringrazio fin da ora l’OFTAL per l’impegno con cui sta organizzando il pellegrinaggio: è un dono grande che viene così fatto a tutta la comunità diocesana. Il pellegrinaggio a Lourdes è pensato e realizzato soprattutto per voi carissimi ammalati ed anziani; spero proprio che vi sia possibile partecipare numerosi; noi – da parte nostra - ci impegniamo a metterci accanto a voi per condividere con voi l’esperienza dell’incontro con Maria, nostra buona Madre. Un invito speciale lo rivolgo a voi carissimi giovani e ragazzi; venite a Lourdes; è un momento forte per crescere, per diventare davvero adulti, per approfondire il significato della fede cristiana vivendo un’esperienza di servizio umile e generoso. Alle famiglie che celebrano quest’anno un anniversario significativo di matrimonio, è rivolto un particolare invito: vivere a Lourdes questi anniversari in maniera speciale: là ringraziare, là chiedere una rinnovata grazia di fedeltà e di amore. Sono convinto che siano tante le persone che sentono nel cuore il desiderio di donare un po’ di tempo e di energie per mettersi al servizio di chi ne ha bisogno: Lourdes è una splendida occasione per tradurre in pratica questo proposito; ecco perché rivolgo un fraterno invito a quanti coltivano questo progetto. Anche i bambini sono destinatari del mio affettuoso invito a venire a Lourdes; voi bambini che fate l’esperienza della malattia; voi tutti bambini insieme con le vostre famiglie siete attesi a Lourdes: là c’è una Mamma che vi conosce e vi vuole bene ed è capace di consolare… Anche per chi resta a casa vi è un invito: partecipate al “pellegrinaggio spirituale”: unitevi con la preghiera; sentitevi così in comunione con la nostra diocesi pellegrina alla grotta di Massabielle. Permettetemi, carissimi, che dopo l’invito, indichi qualche riflessione sul significato del nostro andare a Lourdes. Il pellegrinaggio è un momento di grazia, un tempo favorevole. Fare un pellegrinaggio è come cercare un punto di forza, un appoggio per “scattare” più in là, più in alto. Andare a Lourdes è vivere un’esperienza di servizio; più a fondo è fare della vita un’offerta, un dono gratuito e solidale; è mettersi in atteggiamento di “servizio”. Non si può essere “cristiani da soli”. E’ bello e necessario scoprirsi parte di una comunità e membri di un popolo. Come Maria di Nazaret, a Lourdes vogliamo imparare a intessere un colloquio intenso e semplice con il Signore Gesù. E dopo questo pellegrinaggio, desideriamo tornare a casa convinti di aver qualcosa da fare e da donare a quel mondo che è il nostro: la famiglia, la scuola, il lavoro, gli amici, le nostre comunità parrocchiali, la nostra amata diocesi… Ci auguriamo che il pellegrinaggio che insieme vivremo, sia ricco di sorprese, di gioia, di risposte…

Con affetto

Alceste Catella, vescovo

"CON VOI ALLA GROTTA DI MASSABIELLE"

giovedì 12 giugno 2008


Carissimi,
dopo il primo saluto a tutta la comunità casalese, mi è davvero molto caro potermi rivolgere alla grande famiglia oftaliana in occasione dell’annuale pellegrinaggio diocesano a Lourdes che si svolge dal 16 al 22 giugno. Purtroppo, per quest’anno, non mi è possibile unirmi a voi e vi confesso che è per me un grande dispiacere… So che il pellegrinaggio è –come di consueto- numeroso: ammalati, personale, sacerdoti, giovani… So anche che un gruppo di pellegrini passerà, all’andata, da Nevers per rendere devoto omaggio alla piccola Bernadette. Casale ha avuto il privilegio, nel 1950, di avere un “miracolo”: la prodigiosa guarigione di Evasio Ganora; un dono, carissimi, è sempre anche un “compito”: quello della riconoscenza e del “rendimento di grazie”, certo, ma –particolarmente- il compito di “amare e servire”, perché questo è il quotidiano miracolo “permanente” che guarisce le ferite prodotte in noi dalla “durezza di cuore”. E’ il pellegrinaggio del 150° anniversario delle Apparizioni: ci si reca, dunque, a Lourdes per “ricordare” e per “celebrare” questo incomparabile dono: Ci si reca a Lourdes soprattutto per riscoprire ed approfondire il “messaggio” che Maria affida, per chiedere la capacità di viverlo, in qualsiasi età e situazione di vita ci troviamo. Sono sempre colpito da alcune espressioni di Bernadette: “se a Lourdes ci fosse stata una più ignorante di me, La Madonna avrebbe scelto lei”. E dunque è la piccolezza che “attira” Maria, dato che esattamente perché lei era “piccola” che è stata scelta a diventare Madre di Gesù!
Quando a Bernadette viene chiesto se avrebbe gradito poter tornare una volta a Lourdes, disse: “Lourdes non è più per me”; quale vera comprensione del fatto che si è sempre e solo “strumenti”, chiamati ad accogliere e a donare.
Vi confido che in queste espressioni vedo compendiata tutta la vita cristiana e dunque il senso vero dell’essere pellegrini e dell’essere oftaliani Ho imparato ad amare l’OFTAL accogliendo ad Oropa i pellegrinaggi degli ammalati; avevo l’abitudine di dire: “Oropa è davvero quel che deve essere, quando coloro che sono ritenuti “ultimi” sono accolti, stimati, amati, resi protagonisti". Perché, non c’è nulla di più importante nella vita che inginocchiarsi a fianco di chi è a terra, mettere le sue braccia attorno al nostro collo ed insieme con lui rialzarsi.
Buon pellegrinaggio, carissimi; portatemi con voi alla Grotta!
Con affetto,

+ Alceste Catella


Vescovo eletto di Casale Monferrato

.(La Vita Casalese, giovedì 12 giugno 2008) ed (Ecce Mater Tua - Oftalinforma, giugno 2008)

 
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