IN PELLEGRINAGGIO A LOURDES. L'invito a partecipare del nostro amato Vescovo.

giovedì 12 marzo 2009

Carissimi,

dal 26 aprile al 2 maggio la nostra Diocesi sarà pellegrina a Lourdes! E’ la prima volta che ho la gioia di dare questo annunzio, di invitare a parteciparvi, di assicurare che – con l’aiuto di Dio - sarò presente anch’io, pellegrino tra pellegrini… Ringrazio fin da ora l’OFTAL per l’impegno con cui sta organizzando il pellegrinaggio: è un dono grande che viene così fatto a tutta la comunità diocesana. Il pellegrinaggio a Lourdes è pensato e realizzato soprattutto per voi carissimi ammalati ed anziani; spero proprio che vi sia possibile partecipare numerosi; noi – da parte nostra - ci impegniamo a metterci accanto a voi per condividere con voi l’esperienza dell’incontro con Maria, nostra buona Madre. Un invito speciale lo rivolgo a voi carissimi giovani e ragazzi; venite a Lourdes; è un momento forte per crescere, per diventare davvero adulti, per approfondire il significato della fede cristiana vivendo un’esperienza di servizio umile e generoso. Alle famiglie che celebrano quest’anno un anniversario significativo di matrimonio, è rivolto un particolare invito: vivere a Lourdes questi anniversari in maniera speciale: là ringraziare, là chiedere una rinnovata grazia di fedeltà e di amore. Sono convinto che siano tante le persone che sentono nel cuore il desiderio di donare un po’ di tempo e di energie per mettersi al servizio di chi ne ha bisogno: Lourdes è una splendida occasione per tradurre in pratica questo proposito; ecco perché rivolgo un fraterno invito a quanti coltivano questo progetto. Anche i bambini sono destinatari del mio affettuoso invito a venire a Lourdes; voi bambini che fate l’esperienza della malattia; voi tutti bambini insieme con le vostre famiglie siete attesi a Lourdes: là c’è una Mamma che vi conosce e vi vuole bene ed è capace di consolare… Anche per chi resta a casa vi è un invito: partecipate al “pellegrinaggio spirituale”: unitevi con la preghiera; sentitevi così in comunione con la nostra diocesi pellegrina alla grotta di Massabielle. Permettetemi, carissimi, che dopo l’invito, indichi qualche riflessione sul significato del nostro andare a Lourdes. Il pellegrinaggio è un momento di grazia, un tempo favorevole. Fare un pellegrinaggio è come cercare un punto di forza, un appoggio per “scattare” più in là, più in alto. Andare a Lourdes è vivere un’esperienza di servizio; più a fondo è fare della vita un’offerta, un dono gratuito e solidale; è mettersi in atteggiamento di “servizio”. Non si può essere “cristiani da soli”. E’ bello e necessario scoprirsi parte di una comunità e membri di un popolo. Come Maria di Nazaret, a Lourdes vogliamo imparare a intessere un colloquio intenso e semplice con il Signore Gesù. E dopo questo pellegrinaggio, desideriamo tornare a casa convinti di aver qualcosa da fare e da donare a quel mondo che è il nostro: la famiglia, la scuola, il lavoro, gli amici, le nostre comunità parrocchiali, la nostra amata diocesi… Ci auguriamo che il pellegrinaggio che insieme vivremo, sia ricco di sorprese, di gioia, di risposte…

Con affetto

Alceste Catella, vescovo

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